domenica 21 febbraio 2010

Esposizione di Scherma (Parigi 1889) - Parte 3

"[...]La Scuola di Milano (Radaelli) fu un giorno la più celebre d'Italia, ed oggidì ancora abbiamo qui, nella nostra città, formidabilissimi tiratori; abbiamo il maestro Rossi, il maestro Corsini, che si distingue specialmente per una correttezza senza pari, e, tra gli altri il signor Dalgas, tiratore distintissimo - quello stesso che diresse gli assalti nell'ultimo torneo internazionale di Milano.



Molti valenti campioni ci restano ancora da citare, e necessariamente per brevità.
Così: Arista di Bologna, anche lui della vecchia scuola, il solo che abbia osato eseguire lo sbasso, inabissandosi quasi con una flessione di ginocchio e lasciandosi passare la punta dell'avversario al di sopra del capo; Cantagalli di Pisa, giovane di diciannove anni, forse un tiratore ancora un pochino romantico, ma d'una forza assolutamente straordinaria, tale che fece una profonda impressione; Salvati di Napoli, il tiratore che grida facilmente e cerca di ipnotizzare l'avversario roteando gli occhi, ma con tutto ciò anche buono e saldo di polso: Paoli, di Firenze, colla famosa fettuccia intorno al pugno, il marchese Ginori altro eccellente tiratore fiorentino, ecc.



Senza enumerarli tutti, e aggiungendo che qui non si volle avere la pretesa di giudicarli, ma semplicemente di presentarne uno schizzo, fatto più con la matita che con la penna, concludiamo col dire che tutta quanta la Parigi maestra e dilettante di scherma ha riconosciuto e dichiarato essere gli italiani eccellentissimi tiratori.



Così dagli stessi giornali francesi abbiamo visto encomiato, tra l'altro, un merito comune ai tiratori delle diverse nostre scuole: cioè, la continuità nella frase d'arme, trattando l'assalto come un vero combattimento; una continuità e una tenacità veramente ammirabili.



Fu anche notato, nella successione delle parate, una spiccata abitudine di parare spesso la finta, con una prontezza che dimostra un lavoro speciale dell'occhio e della mano.
E in complesso, anche in pubblico, tanto o poco profano, nei diversi assalti i tiratori italiani furono ammirati per la vivacità e la briosità del loro gioco.
Da ultimo, per le opportune circostanze di fatto, rammentiamo che l'accademia internazionale di scherma fu tenuta a Parigi, nel salone del Grand'Hôtel; che gli assalti furono quattordici; e che il torneo fu diretto dal generale Levol, capo di Stato Maggiore."

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