"Il fioretto è un'arma lunga e dritta, offensiva e difensiva, ed ha sostituito la spada triangolare, o a losanga. Il fioretto, quadrangolare, è destinato a colpire di punta solamente.
Il fioretto fu ideato verso la metà del secolo XVII; Come lo dice il nome: fioretto, esso è di origine italiana, e servì a surrogare nelle sale d'armi la spada nera (1) o di marra nell'insegnamento della scherma. Ma l'impiego del fioretto non fu possibile fino a quando la scherma di punta e contropunta non ebbe principî proprî e diversi da quelli della scherma di taglio e di punta, (sciabola).
Fino all'invenzione del fioretto l'esercizio di sala si faceva con le spade nere, o di marra (Viggiani p.52, P.I), ho detto, le quali altro non erano che spade dalla forma e dalla dimensione delle striscie o spade da duello con le guardie più semplici e con la punta e i fili arrotondati.
Queste spade nere erano strumenti formidabili, pe' quali non era lecito d'apprendere bene l'arte dell'armi, senza una dose straordinaria di contusioni e di ferite pericolosissime, anche perchè la maschera non entrò nelle abitudini degli schermitori che sul finire del secolo XVIII.
I francesi amanti più degli italiani di un giuoco leggiero, elegante, superficiale, non potevano acconciarsi alla sola riduzione della lama, perchè l'arma fatta più leggiera, meglio si prestasse al maneggio; ma vollero soppressa anche la guardia prima e la coccia poi, che li costringeva ad un giuoco di punta più di quanto le abitudini di una apparente cortesia loro concedevano. Ed alla coccia sostituirono gli anelli; ed alla lama a losanga e rigida, la lama a quadrello flessibile ed elastica come il frustino innocuo della più delicata dama.
Gli italiani, fedeli alle tradizioni della loro antichissima arte, conservarono la coccia a calotta sferica della vecchia striscia e tutt'oggi la conservano, perchè concede di eseguire un giuoco stretto, e serrato, quanto potente ed efficace.
Il fioretto si divide in tre parti, che sono: guardia, lama, e impugnatura.
La guardia si compone della coccia, la quale ha la forma di una calotta sferica del diametro di 11 a 12 centimetri; degli archetti che uniscono la coccia alla spranga; della spranga, lunga 12 centimetri, perpendicolare all'asse della lama; del cuscinetto, di pelle o di stoffa, imbottito, che riveste la parte concava della coccia. Figura 32.
La lama ha la forma di una piramide rettangolare. La parte della lama che sporge dalla parte convessa della coccia è lunga 90 centimetri; quella che sporge dalla parte concava conta circa 15 centimetri e si addimanda codolo, ed a questo si avvita il pomo. Il ricasso è la parte della lama che trovasi tra la coccia e la spranga. Gli spigoli della lama di un fioretto, impugnato in quarta posizione, chiamansi: interni quelli rivolti a sinistra; esterni quelli rivolti a destra; superiori quelli rivolti in alto; inferiori quelli rivolti in basso.
La lama si divide in gradi. I gradi si dicono: forte la parte vicina alla coccia; debole quella vicina al bottone; media la parte compresa tra il debole ed il forte (2).
La parte della lama opposta al codolo chiamasi punta, e nei fioretti da esercitazione porta il bottone rivestito di cuoio.
L'impugnatura si compone del manico e del pomo. Questo serve a collegare le varie parti dell'arma.
Il fioretto è lungo metri 1,08 e pesa circa 470 grammi.
Esso sarà bene equilibrato, allorquando il centro di gravità si trovi a 4 centimetri dalla coccia (3)."
Jacopo Gelli - Scherma Italiana
(1) J. Gelli - Guida del raccoglitore e dell'amatore di armi e di armature antiche. Milano, Hoepli, 1900. (Un volume di 450 pagine con 432 figure e 27 tavole nel testo), a pag. 296.
(2) Il primo a dividere la spada in gradazioni fu Giacomo Grassi (1570).
(3) Sotto la tavola prima dell'esemplare dell'opera del Capoferro che io posseggo, è scritta di pugno dell'autore questa nota. "Acciocchè la spada sia trattabile e ben contropesata devi osservare che la lama, quando si metta a cavallo non sia di peso più che once 15, le guardie 10, ed il pome 12. Se così, sarà leggera e ben aggiustata".
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