domenica 6 giugno 2010

Nomenclatura del Fioretto Italiano (Primo Tiboldi)

"Il fioretto italiano (fig. 1) è l'arma usata per la scherma accademica di punta, mentre la spada propriamente detta è l'arma che si usa per la scherma da terreno.
Sostanzialmente il fioretto si compone di due parti principali: la lama e la guardia.



La lama è d'acciaio, a sezione rettangolare e di forma piramidale, e normalmente ha la lunghezza di cm. 90, misurata all'esterno della guardia. Come gradazione si divide in cinque parti che, a partire dalla punta, si chiamano: doppio debole, debole, centro, forte e doppio forte. La porzione della lama che forma parte della guardia si compone: del ricasso lungo 5 cm., più piatto della lama ed a spigoli smussati, che sta fra la coccia ed il vette traversale o gavigliano; del codolo, pezzo greggio che entra nel manico e termina in un passo di vite sporgente dal manico stesso per avvitarvi il pomolo. Nei modelli più recenti di lame, il doppio forte termina in un tallone che, appoggiando contro il foro della coccia, rende più solida la montatura. La lama termina in un bottone che si riveste di pelle di dante o di spago impeciato: le lame moderne hanno tale bottone di metallo nikelato e ben arrotondato che non richiede rivestimento. Nei tornei si applica talvolta alla punta della lama un bottone marcatore che segna automaticamente le sole stoccate che colpiscono proprio di punta.



Nella guardia si nota la coccia, che è di lamiera d'acciaio - verniciata, pulita a lucido o nikelata - di forma emisferica più o meno convessa; alcune coccie sono munite di un orlo, detto rivettino, il quale presenta l'inconveniente di arrestare talvolta la punta della lama avversaria, spezzandola.
Alla coccia, larga circa 11cm, sono saldati due archetti di riunione, che formano un solo pezzo col vette traversale o gavigliano, perpendicolare alla lama. Nella coccia si trova un cuscinetto di pelle, stoffa o velluto, imbottito, per proteggere il dito indice dagli urti contro la coccia stessa; il cuscinetto è forato nel mezzo per il passaggio del ricasso.
Il manico è di legno segrinato o coperto di pelle di pesce assicurata con filo metallico; è generalmente lungo cm. 9 ed è talvolta rinforzato alle estremità da due ghiere di metallo; è forato nel senso della lunghezza, pel passaggio del codolo.
Il pomolo ha un verme di vite al centro della base per esser avvitato all'estremità maschiata del codolo; nella parte superiore invece è munito di un foro traversale per facilitarne la montatura sulla lama mediante una leva. Nei modelli perfezionati il pomolo ha un'incassatura sporgente dal manico, formando così una montatura più stabile.
Presi in massa tutti i modelli di fioretto italiano sono uguali; ma nei particolari differiscono assai, poichè ogni maestro di grido ha creato un nuovo tipo di impugnatura e talvolta di lama.
L'equilibrio del fioretto è fattore importantissimo per la bontà dell'arma, e dipende dalla perfezione delle singole parti che devono tutte avere un peso proporzionato, l'una relativamente all'altra. Un fioretto può essere leggerissimo, ma squilibrato.
Il centro di gravità del fioretto, qualunque sia il suo peso, deve trovarsi nel doppio forte della lama, a circa 7 cm. dall'esterno della coccia. Normalmente si calcola il centro di gravità a quattro dita, ma è ovvio che da mano a mano tale misura può variare anche di un centimentro.
Nella lama si devono considerare i quattro spigoli, i quali, quando il fioretto è impugnato ed in linea, col vette traversale orizzontale, si denominano rispettivamente superiori ed inferiori, interni ed esterni, e ciò in rapporto alle linee del bersaglio."

La Scherma di Fioretto - Dott. Primo Tiboldi

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