giovedì 13 settembre 2012

I "Buli" nella Milano Settecentesca

"Buli, specie di bravi di manzoniana memoria, autorizzati a portare su di sé armi, i quali al servizio non solo delle casate nobili, ma anche dell'alto clero, avevano il compito di presidiare le ville ed i palazzi (e pure i conventi), dei loro padroni, do scortarli tanto durante il passeggio in città, che nei viaggi; assolvendo spesso brutalmente l'incarico di tenere a distanza dei togati patrizi e dei potenti e schizzinosi tonsurati, i postulanti che più avevano fame e più divenivano molesti, coloro che in mancanza di una giustizia equanime avrebbero voluto farsela da sé per ripagarsi delle offese ricevute e delle violenze patite, i creditori ostinati e i malfattori che infestavano le città e le campagne. E poiché i buli erano, chi più chi meno, della stessa pasta di questi ultimi, andavano le due categorie talmente d'accordo, che un malfattore - per il rispetto che portava all'etica professionale -, non si sarebbe mai azzardato di attentare alla vita ed alle ricchezze del gran signore, laico o no che fosse, senza aver preso prima opportuni accordi con i buli dal gran signore stipendiati."

Il Giallo della Stretta Bagnera - Giovanni Luzzi

Nessun commento:

Posta un commento