Il mio amico Giancarlo mi ha segnalato questo interessante estratto dal libro Un d’Artagnan italiano – il visconte di Verne-Valde e di Praly (1680-1739) - Memorie di un soldato di ventura di Eugenio De Rossi (Edizioni Libri Fecondi, Milano, 1929).
Il De Rossi, generale dei bersaglieri rimasto invalido nel 1915, si è dedicato alla riedizione delle avventure di questo visconte di Verne-Valde e di Praly, avventure che aveva trovato narrate, a suo dire, in una pubblicazione francese edita in forma anonima a Venezia nel 1758.
La scena che riportata è ambientata a Casale Monferrato nel 1696:
"[il caporale La Douceur] mi insegnò gli elementi di castrametazione, il disegno fortificatorio e di prospettiva, ed in tre mesi feci eccellenti progressi. Avevo del denaro, perchè ero molto parsimonioso; con quello datomi dal Marchese d’Assonville e dal Colomba compensai il mio maestro onestamente, e capitatami l’occasione mandai due luigi ai Giraud che non potevo dimenticare. Con la somma rimastami mi detti il lusso di prender lezioni di scherma da un prevosto napoletano, che mi insegnò la maniera di quella nazione, diversa dal fiorettare francese, e mi trovai in condizione di non temere alcuno, in quei tempi che tutti, per una futilità, avevano la spada alla mano. Mi pagai ancora un maestro di belle maniere, di danze e di blasone, malgrado i sarcasmi del mio amico, che non sapeva il mio obiettivo di divenire un perfetto gentiluomo..."
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