"E nel maneggiar le armi con destrezza e fortezza insieme, sono stati principali Pietro Suola il vecchio, Giorgio Moro da Ficino, e Beltramo che fu ancora pittore, i quali tutti tre furono alla presenza sua ritratti armati da baroni da Bramante in Milano in casa dei Panigaroli a S. Bernardino. Ove il medesimo dipinse ancora il giuoco di natura, cioè Eraclito che piangeva, e Democrito che rideva, sopra una porta. Ma ritornando ai professori delle armi, eccellente appresso ai nominati fu Gentile dei Borri, al quale Leonardo Vinci disegnò tutti gli uomini a cavallo, in qual modo potevano l'uno dall' altro difendersi con uno a piedi, ed ancora quelli che erano a piedi come si potevano l'uno e l'altro difendere ed offendere per cagione delle diverse armi. La qual'opera è stato veramente grandissimo danno che non sia stata data in luce per ornamento di questa stupendissima arte. Con costui vanno di pari Ottaviano suo fratello, Giacopo Cavallo, e Francesco Tappa tutti milanesi."
Giovanni Paolo Lomazzo - Trattato dell' arte della pittura, scultura ed architettura, Volume 2
Nota: il trattato completo è reperibile su google libri.
Secondo Jacopo Gelli, la figura riportata di seguito (affresco del Bramante del suo soggiorno milanese tra il 1476 ed il 1499), dovrebbe rappresentare proprio Pietro Suola, detto Strenuus, che in seguito fu privato dei suoi onori per aver partecipato, nel 1500, al tentativo di Ludovico il Moro, di riprendere Milano. Nel 1503 il Suola, riguadagnò però i suoi privilegi.
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